Il paese al mondo con più donne al governo: il Ruanda

Abbandoniamo ogni stereotipo e pregiudizio, il primo paese al mondo ad avere un parlamento a maggioranza femminile è in Africa. Stiamo parlando del Ruanda, paese dell’Africa centrale, la cui presenza femminile nelle camere basse dal 2008 supera il 50%. Con le elezioni del 2013, il parlamento ruandese è stato caratterizzato da una percentuale femminile del 63,8%, leggermente ridottasi con le elezioni del 3 Settembre di quest’anno. Nonostante ciò la leadership femminile creatasi dopo il genocidio ha permesso una rifondazione delle istituzioni, nonché una forte crescita economica che oggi si aggira intorno al 7%. La grandiosa ripresa del paese non deve interessare solo poiché apice di un atteggiamento estremamente resiliente, ma anche perché avviene grazie al lavoro di moltissime donne, vittime silenziose del noto genocidio. Nel corso di questo massacro di massa, infatti, lo stupro è stato arma frequentemente utilizzata dagli stessi pianificatori dell’eccidio, i quali, avendo l’obiettivo di sterminare tutti i Tutsi, donne comprese, consideravano la violenza sessuale il mezzo più efficace. Malgrado ciò in vent’anni anni il Ruanda è passato da questi orrori ai record mondiali, dalle tradizioni che vietavano alle donne la proprietà della terra, della casa, anche di un semplice conto in banca, alle leggi che impongono il 30 % di rappresentanza femminile in ogni organismo pubblico, dai ministeri alle università, dai tribunali agli ospedali. Molte sono alte cariche occupate con competenza dalle donne: la presidente della Corte suprema, il sindaco di Kigali, il capo della polizia, il ministre dell’Economia, degli Esteri, delle Infrastrutture, della Sanità. Il genocidio ha cambiato le donne ruandesi obbligandole ad assumersi responsabilità enormi, lavorare il doppio o il triplo per uomini che non c’erano più. Ma questo è stato sicuramente ripagato da una società sempre più egualitaria. Il presidente Kagame, convinto sostenitore dell’importanza di una massa critica di donne al governo, ha affidato alle imprenditrici di successo ruoli chiave nell’amministrazione.

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