Elezioni in Montenegro: cade Đukanović, arriva Milatovic e la “sua” Europa

Termina il cammino di Milo Đukanović, l’uomo che negli ultimi ventidue anni è riuscito a far (quasi) interamente coincidere la sua storia personale e politica con quella del Montenegro. Due volte presidente, dal 1998 al 2002 e poi dal 2018 ad oggi, quattro volte Primo ministro, dal 1991 al 1998, dal 2003 al 2006, dal 2008 al 2010 e dal 2012 al 2016, una volta Ministro della Difesa nel 2006 ed eterno leader dei socialisti montenegrini (prima nella Lega dei comunisti del Montenegro, poi nel Partito democratico dei socialisti). Al suo posto arriva Jakov Milatovic, un economista dal pedigree importante.

Đukanović, che nella sua vita è stato colpito da alcune inchieste giudiziarie e menzionato anche nei Pandora papers, ha ceduto il passo a Jakov Milatovic nei ballottaggi delle presidenziali. Con un divario, secondo i dati raccolti, che si attesterebbe intorno ai 70mila voti, con un sessanta a quaranta per cento a favore di Milatovic. 

Ma chi è Jakov Milatovic?

Nato a Podgorica nel 1986, Milatovic ha vissuto la sua prima infanzia nella Repubblica socialista federale di Jugoslavia. Si è laureato in Economia all’Università del Montenegro, studiando come borsista all’Università statale dell’Illinois, all’Università La Sapienza di Roma e all’Università di Economia e commercio di Vienna. Successivamente ha ottenuto un master in Economia all’Università di Oxford. Nel 2006 ha votato a favore dell’indipendenza del Montenegro.

Nell’arco della sua relativamente breve vita professionale, ha operato nella Deutsche Bank di Francoforte, nel Gruppo Nlb di Podgorica e nel 2014 è entrato nella Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo nel settore delle analisi economiche e politiche. Cinque anni dopo è divenuto economista principale per alcuni Paesi membri dell’Ue, come Romania, Slovenia e Croazia. 

Milatovic parla, oltre alla sua lingua madre, l’inglese, l’italiano e lo spagnolo. È sposato e anche padre di tre figli.

Il 4 dicembre 2020 diviene Ministro dell’Economia e dello Sviluppo economico del Governo Krivokapic e divenne uno dei massimi esponenti di “Evropa sad” (“Europa adesso”, nome del suo attuale partito), il piano economico che ha alzato il salario minimo in Montenegro, da poco più di 200 euro a 450, e quello medio, da circa 500 a oltre 600 euro. Milatovic si è aggiudicato le elezioni, oltre alla riuscita del piano economico, grazie alla sua dichiarata lotta alla corruzione, alla volontà di rafforzare i rapporti con Belgrado e di voler far entrare il Montenegro, entro cinque anni, nell’Unione europea. 

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