4. La Terra Santa

In questo articolo conosceremo meglio la storia della custodia cristiana in Terra Santa. Bisogna, innanzitutto, tener presente che il termine “Terra Santa” indica la regione compresa tra il mar Mediterraneo e il fiume Giordano, attualmente divisa tra Israele e Territori Palestinesi, e che l’aggettivo si riferisce al significato spirituale che ha questa terra per le tre grandi religioni rivelate: l’Ebraismo, il Cristianesimo e l’Islam.

La custodia cristiana ha inizio ufficialmente nel 1217 quando i Luoghi Santi vennero affidati ai frati minori. A partire dal 1517, quando al dominio dei Mamelucchi successe quello dei sultani dell’Impero Ottomano, la nostra storia cominciò a complicarsi. Infatti, le comunità greco-ortodosse, avvalendosi di essere composte di sudditi dell’Impero, affluirono e rivendicarono la custodia in Terra Santa. Così, Greci ortodossi e Cattolici furono in continua controversia per alcuni Santuari. Fu un periodo di lotte fraterne e interventi politici. Solo nel 1852 le parti, più altre comunità cristiane (Armeni, Copti e Siriani), firmarono un accordo che definiva lo “status quo” nelle loro relazioni e nei loro rispettivi diritti di proprietà. Da allora, nonostante le diverse guerre e i cambiamenti politici succedutesi, la situazione rimane immutata. Nemmeno dopo la caduta dell’Impero Ottomano lo status quo fu più modificato.

Con l’arrivo delle comunità greco-ortodosse, i frati coinvolsero le potenze cattoliche perché avviassero la loro azione diplomatica presso i sultani musulmani di Costantinopoli al fine di difendere i diritti cattolici nei Luoghi Santi. Naturalmente questo rapporto ebbe anche carattere di tipo economico. Le principali relazioni si ebbero con il Regno di Francia, di Spagna e la Repubblica di Venezia, analizzeremo nel dettaglio quelle con la Francia.

A partire dal 1535, la politica francese si espresse attraverso le Capitolazioni, che servivano soprattutto come ponte tra gli Stati musulmani e il mondo cristiano, e che costituivano l’obbligo morale di intervenire e proteggere i Francescani attraverso i tradizionali canali diplomatici. Le capitolazioni cessarono definitivamente solo nel 1917 con l’occupazione alleata di Gerusalemme ma giuridicamente nel 1923 (Trattato di Losanna). Fondamentali, le Capitolazioni del 1740, sotto Luigi XV, nelle quali venne sancito e riconosciuto ufficialmente il diritto di protettorato francese in Terra Santa. Infatti, l’anno prima la Francia aveva svolto un importante ruolo di mediazione tra l’Impero ottomano e gli Asburgo (trattato di Belgrado) in lotta sulla definizione del loro confine nei Balcani. Ben presto, tuttavia, sempre più cristiani ricorsero alla protezione dei rispettivi consoli, cosicché la protezione di questi ultimi si aggiungeva a quella francese. A tal scopo, nel 1853 la Spagna istituì il proprio Consolato a Gerusalemme.

Nel 1847, nel Vicino Oriente si era delineata una nuova situazione di crisi, i greci rimossero la stella d’argento situata sul luogo della nascita del Signore nella Grotta di Betlemme. Sulla stella, infatti, vi era una scritta in latino che attestava così la proprietà latina del luogo. Nel 1852, Luigi Napoleone, appoggiando le rivendicazioni dei monaci cattolici, in particolare la ricollocazione della stella, si mise in contrasto con lo zar Nicola I di Russia, protettore della Chiesa ortodossa. Questo periodo di tensione terminò a fine 1852 quando l’Impero ottomano, minacciato, di fatto, dalla flotta francese, cedette all’iniziativa di Luigi Napoleone. Si trattò di una vittoria diplomatica francese sulla Russia. La stella venne riposta e si arrivò al cosiddetto “status quo” tra le varie comunità cristiane. Però, nel 1853 si aprì un contenzioso politico noto come la guerra di Crimea, all’epoca guerra d’Oriente, in cui l’Impero russo combatté contro l’Impero ottomano, la Francia, la Gran Bretagna e il Regno di Sardegna. Nel 1856, dopo un lungo assedio nella città di Sebastopoli, nella penisola russa di Crimea sul mar Nero, gli alleati sconfissero la Russia.

Molti ricorderanno questo conflitto perché il Regno di Sardegna inviò per la prima volta un contingente militare al fianco dell’esercito anglo-francese, favorendo, una volta terminato il conflitto, con il Congresso di Parigi (1856), quel processo di intese che porterà nel 1859 alla seconda guerra di indipendenza e al periodo decisivo del Risorgimento.

L’articolo nasce da una personale curiosità. Durante il mio viaggio in Israele e Territori palestinesi rimasi assai incuriosito dalle bandiere francesi sulle chiese, così tornato in Italia ho cercato una risposta e ho scoperto quanto la storia di questa regione sia intrecciata con il nostro continente. Inoltre, parlando con il console italiano a Gerusalemme ho scoperto che, insieme al console francese, spagnolo e portoghese, ricopre tuttora una funzione di protezione nei confronti dei luoghi di culto cattolici, ormai soprattutto in forma simbolica, ed è tenuto a partecipare alle principali feste cattoliche.

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